Viaggio nel Salento - il realismo pittorico di Stefano Tamburini


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note critiche


"una urgenza creativa che trova nell'armonia e purezza delle composizioni cromatiche, nella semplicità ed autenticità
dei mezzi espressivi, il tratto distintivo, peculiare della sua visione ed ispirazione artistica ... "



ulivi giovani, vecchi, secolari ...masserie e minuscoli insediamenti contadini ... nitide alchimie d' anfratti ... rocce ed insenature

Tali composizioni pittoriche hanno come coordinate emotive il riconoscimento, quasi una rivelazione della propria identita' ambientale, un ritorno ai propri luoghi d'origine, a questa terra, il Salento, piana ed essenziale nella "monotonia" dei suoi paesaggi rurali e dei suoi uliveti, l'intima risonanza per l'osservatore di luoghi ed atmosfere sottratte alla quotidianita' e rianimate dalla memoria e dell'affetto per una terra a volte avara e tuttavia vitale, antichissima e preziosa.

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Nativo di Milano, Stefano si trasferisce in giovane età nel Salento. Adottato dalla luce di questi luoghi, ancora oggi ne ritrae le magie e gli incanti, le diversificate gradazioni e le vigorose fragranze in ogni singolo scorcio, ponte, distesa d'acqua, costiera, natura morta e scena di vita quotidiana.


La sua tipologia di arte mostra nella raffigurazione l'amore per l'esistenza e la luminosità. Il tutto è tradotto ed espresso nel benessere descrittivo di minuziosi particolari naturalistici connotati da un linguaggio espressivo contrassegnato da una concreta incisività.


Alla base della sua formazione vi è l'attento sguardo rivolto ai maestri del passato e in particolare a coloro che hanno raffigurato la natura in maniera emblematica e sapiente: i grandi realisti che più hanno saputo interpretarne la poesia, quali Segantini, Hopper, Cèzanne, Renoir e altri impressionisti.


Attraversando l'iter pittorico dell'artista ci inoltriamo così in itinerari distinti da una rigogliosa interpretazione naturalistica dal carattere alquanto esuberante e iperoggettiva, alla ricerca di esclusivi luoghi e personaggi che nella produzione più recente e attuale, si accinge a scoprire e descrivere i tratti semiotici dei personaggi che vivono nel territorio salentino, a rappresentarne gli usi, i costumi, le tradizioni e tutti gli aspetti che circondano la vita sociale.


E' un arte che si coniuga con il paesaggio, rievocando la fenomenologia dei caratteri atmosferici: la pennellata segue il movimento desunto dal vento, il cielo è limpido e illuminato dai bagliori di una fresca luce ... primigenia... Attimi fugaci sono resi eterni dalla cura della sua attenzione pittorica.


La luminosità si posa su ogni essenza descritta, assumendone e delineandone la consistenza materica, dona volume e spazialità tramite la purezza descrittiva del tratto. La veduta non è immaginata ma vista, vissuta, diventa concretizzata e trasformata in forma allegorica da una raffinata sensibilità che la arricchisce di nuove ed elevate connotazioni.


E' una pittura brillante, nitida, intrisa di infiniti chiarori, accese tonalità cromatiche e realismi esistenziali: l'intensità del mare è raffigurata in tutto il suo silenzio, i tramonti sembrano accadere in questo istante, mantengono tutt'ora le contrastanti e ricche sfumature trascorse. Tamburini ritrae con estrema potenza descrittiva la minuziosità naturalistica, per risalire dal particolare all'universale.


Nella sua concezione artistica egli sottolinea il legame atavico preesistente che, da sempre, lo compenetra al creato ... il mondo ... il cosmo, l'energia naturale, le sottili reti dell'esistenza. Tutto ciò lo circonda e lo entusiasma da << uomo vitruviano >> ponendogli policromatiche riflessioni esistenziali.


Coniuga interamente la vita con l'esperienza artistica .... La realtà è così osservata dai suoi occhi, in maniera quasi scientifica, concreta ...pennellata per pennellata ...


La tecnica pittorica segue istintivamente la genesi dell'opera e ne forgia il processo creativo ... La linea del disegno preparatorio è sottilissima, appena accennata, si presta a cogliere e delineare gli aspetti principali e prevalenti della raffigurazione. Ogni opera cresce così per la sovrapposizione di variegate stesure di cromie pittoriche.


Diversifica molto le tecniche, raggiungendo con estrema soavità raffinate sfumature e atmosfere tangibili.I gialli accesi e i verdi intensi dei prati, degli alberi e della forte vegetazione, si stagliano su cieli azzurri puliti e solari. Le gradazioni sono frementi, luminose, alternando in tal modo il calore dei caldi e l'intensità dei freddi.


Ogni tonalità rappresenta le infinite varianti della natura, che non conosciamo mai una volta per tutte e ... ci sentiamo trasportati in verità caleidoscopiche. Ciascuna entità ha in sé la peculiarità che la differenzia e, al tempo stesso , rientra perfettamente nell'equilibrio compositivo.


Le differenti sfumature dei verdi cadmio, si accingono a descrivere le specie vegetative. Le ocre intense, stanno quasi a concretizzare e rievocare i bagliori della luce solare.

Tamburini è continuamente alla ricerca della bellezza, nascosta tra il fruscio delle foglie e la brezza del vento, tra la schiuma del mare, o ancora, nel sottile contrasto delle barche chiare che si contrappongono nettamente alla superficie lucente degli azzurri dell'acqua.


Molto spesso il colore è steso a spatola per mantenere la propria forza e vivacità. La stesura è influenzata dal contatto osmotico con la natura, che porta l'artista a lavorare, di getto, quasi d'impulso ... E' un ritmo che scandisce con luci e ombre l'operosità della sua pittura, conferendo infiniti colorismi vitali ed equilibri compositivi.


E' una natura vigorosa, florida, effervescente, che esprime pienamente il carattere dinamico di rigenerazione e crescita, proprio come il senso della sua ricerca artistica ... la quale si incammina ogni giorno lungo i diversificati sentieri della conoscenza.



Rosi Raneri
Gallerista e Critico d'arte


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Sorretto da doti native, decisamente originali nel gusto cromatico, nelle suadenti e suggestive atmosfere evocate, egli si esprime con equilibrio e misura avendo ben presenti le esperienze della nuova figurazione e del realismo pittorico.
Nella sua produzione pittorica troviamo inequivocabili agganci con il genere naturalistico di marca salentina che affonda le sue radici nella Scuola napoletana fiorita nel tardo Ottocento e ben rinnovata nella Provincia di Lecce da illustri maestri, tra i quali citiamo per tutti Michele e Mario Palumbo, nonché Giuseppe Casciaro.
( M. De Marco - saggista e critico d'arte )



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